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Acciaio Lama: acciaio inox M390...
Libar
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Acciaio Lama: acciaio inox M390
Durezza: HRC 59-61
Trattamento Superficiale Lama: satinata
Manico: Micarta verde OD
Lunghezza Lama: 7 cm - 2.76"
Lunghezza Totale: 15.5 cm - 6.10"
Spessore Lama: 3 mm - 0.12"
Peso: 45 gr - 1.59 oz
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https://youtu.be/EZWA1XPJOA4?feature=shared
Acciaio Lama: acciaio inox M390
Durezza: HRC 59-61
Trattamento Superficiale Lama: satinata
Manico: Micarta verde OD
Lunghezza Lama: 7 cm - 2.76"
Lunghezza Totale: 15.5 cm - 6.10"
Spessore Lama: 3 mm - 0.12"
Peso: 45 gr - 1.59 oz
Carbonio 1.9
Cromo 20.0
Manganese 0.30
Molibdeno 1.0
Silicio 0.70
Tungsteno 0.50
Vanadio 4.00
Giusto per fare chiarezza su cio' che si legge in giro pubblichiamo le smentite che presto saranno anche rilasciate a mezzo stampa a carico delle testate giornalistiche che hanno scritto gli articoli.
"E' importante sgombrare il campo dal dubbio principale - ha fatto sapere Fabio Gasparini, legale di fiducia della famiglia Frati -: i coltelli della linea Black Fox, che sono il classico basso di gamma, vengono prodotti in alcune porzioni in Cina o a Taiwan, come l'azienda da sempre pubblicizza in tutti i suoi canali istituzionali, sia cartacei, sia online. Una scelta strategica ben precisa e promossa senza alcuna pubblicità ingannevole, per concentrarsi sul top di gamma, che ha portato la Oreste Frati a vincere, anche in molte edizioni recenti, il prestigioso titolo di "Coltello dell'anno" alla più importante Fiera mondiale di Atlanta, negli Stati Uniti".
"Le contestazioni della Guardia di Finanza - prosegue il legale - non sono relative al coltello o al singolo involucro, quanto alle scatole in cui erano custoditi nel magazzino. Contenitori che, effettivamente, riportano la scritta Made in Italy, Made in Maniago, che rappresenta il vanto dell'azienda. Va, tuttavia, specificato che quelle confezioni non sono destinate al consumatore finale, con cui non ci sono rapporti, ma ai grossisti che acquistano i prodotti e poi li pongono singolarmente in vendita. Non c'è stata, quindi, alcuna azione che potesse configurare la volontà di ingannare chicchessia: erano nello scatolone sbagliato, ma solo per il trasporto".
"Ci rimettiamo all'autorità giudiziaria - ha concluso Gasparini - e siamo certi che gli investigatori abbiano agito con zelo e attenzione, ma siamo assolutamente persuasi che le accuse penali possano cadere sin da subito e che, al massimo, possa essere contestata un'irregolarità amministrativa, peraltro tutta da dimostrare. Il messaggio importante è però che la Oreste Frati non ha mai pensato di oltraggiare il Made in Italy con produzioni straniere, che ha invece sempre ampiamente pubblicizzato come tali. Sarebbe controproducente per se stessa, visto che il marchio nazionale le garantisce un prestigio mondiale per tutta la gamma di prodotti d'élite, remunerativi, che l'hanno fatta conoscere e apprezzare a ogni latitudine del pianeta".